Giacomo Poretti
Giacomo Poretti, (Busto Garolfo, 26 aprile 1956)
consegue svariati diplomi e pratica diversi mestieri. Nel 1984 decide che la
sua strada è il teatro e si iscrive all’accademia teatrale di Busto Arsizio
nella quale incontra Marina Massironi, compagna di scene nel duo “Hànsel e
Strudel”, che li vedrà girare per locali e villaggi turistici fino al 1989.
Nel 1991 avviene l’incontro di Giacomo con Aldo e Giovanni: li accomuna una visione vivace e semplice della comicità , fatta di un equilibrato ed efficace connubio tra l’immediatezza della battuta verbale e l’abilità mimica.
Se le celebri partecipazioni nei programmi TV rendono noto il trio al grande pubblico - ricordiamo Su la testa (ideato e condotto da Paolo Rossi su Rai 3), Cielito lindo (Rai 3), Mai dire gol e Mai dire domenica (Italia1) - Aldo , Giovanni e Giacomo si dedicano con straordinario successo al teatro, guidati dalla regia di Arturo Brachetti e portano in scena I Corti (1996), Tel chi el Telun (1999), Anplagghed (2006), Ammutta Muddica (2012) fino al The best of Aldo, Giovanni e Giacomo con il quale festeggiano i 25 anni di carriera nel 2016. Giacomo, insieme ad Aldo e Giovanni, è protagonista e, nella maggior parte dei casi anche regista, di 10 film campioni di incassi: Tre uomini e una gamba (1997), Così è la vita — una storia vera (1998), Chiedimi se sono felice (2000), La Leggenda di Al, John e Jack (2002), Tu la conosci Claudia? (2000), Il cosmo sul comò, (2008), La banda dei Babbi Natale (2010), Il ricco il povero e il maggiordomo (2014), Fuga da Reuma Park (2016), Odio l'estate (2020), Il grande giorno (2022).
Nel 2017 partecipa
con un cameo al film di Francesco Amato Lasciati Andare a fianco del
protagonista Toni Servillo.
Giacomo è autore di due best seller editi da Mondadori: Alto come un vaso di gerani (2012) e Al paradiso è meglio credere (2015). Insieme ad Aldo e Giovanni scrive Tre uomini e una vita. La nostra (vera) storia raccontata per la prima volta (Mondadori, 2016) a cura di Michele Brambilla. E’ stato editorialista de La Stampa dal 2012 al 2016 e scrive attualmente per Avvenire e per il Corriere della Sera.